Raqs Baladi
Il Raqs Baladi o più semplicemente, il “BALADI” è uno degli stili della Danza Mediorientale (o comunemente chiamata in Occidente Danza del Ventre o Belly dance) più famosi e anche più apprezzati in Egitto.
Possiamo trovare la parola Baladi scritta in tanti modi diversi: BELEDI, BALADI, BALADY, BELEDY
MA CHE COS’E’ IL BALADI?
La parola BALAD significa PATRIA.
Con la “I” significa la “MIA” (patria); BALADNA significa “NOSTRA” patria, il nostro paese.
Questo termine è molto legato a qualcosa di popolare, di autoctono e di tradizionale.
Però Baladi può essere anche un’usanza, un cibo, un taglio di capelli o un modo di dire, di vivere… Può essere una danza, un ritmo o uno stile (anche se quest’ultimo come collocazione di stile si è sviluppato dopo, perché gli Egiziani identificano il Baladi come la loro danza).
Oltre al significato letterale della parola Baladi c’è anche un’accezione che si dà alla parola stessa che può avere significati diversi a seconda di chi la utilizza:
- Per l’aristocrazia dire che una cosa è baladi è come dire che è grezza, un po’ volgare (riferita al popolo), a volte anche dispregiativa, quasi con un senso di disgusto.
- Mentre per le persone che vengono dalle campagne o per il popolo, la parola Baladì ha un senso di appartenenza e di rispetto molto profondo legato più alla tradizione del proprio paese.
Il Baladi è la Danza Tipica Popolare Egiziana che esisteva prima dello Sharqi.
Quindi la classica danza del Ventre o Bellydance (come viene chiamata ormai in tutto il Mondo) per loro era il Baladi, come Baladi era qualsiasi cosa fosse tipico di un luogo dell’Egitto.
Per gli Egiziani tutti gli stili di Danza, come il Saidi, il Fallahi, lo Shabi e la Melaja, sono delle Danze Baladi e sentiamo nominare questa parola non solo nel contesto delle musiche Baladi, ma anche in altre musiche, come per esempio in alcuni brani di altri stili differente è facile sentire il cantante che nomina la parola Baladi.
La regina indiscussa del Baladi è Fifi Abdu, che incarna il sapore della tradizione, ma anche Nagwa Fuad è l’emblema del Baladi.
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CENNI STORICI DEL BALADI
Il Baladi si colloca storicamente agli inizi del ‘900, periodo in cui l’Egitto era ancora sotto il protettorato Britannico e molti campagnoli (fallhin) cominciano a migrare nelle città in cerca di lavoro, stabilendosi nella zona periferica del Cairo; Anche se erano molto attratti dalla Città, non volevano venirne risucchiati completamente e desideravano mantenere un legame profondo con le proprie radici.
A quel tempo chi era nato in città aveva un retaggio culturale, una mentalità ed un modo di vivere molto diverso da chi, seppur stabilendosi in città, proveniva dalle campagne.
Nonostante La donna contadina Araba fosse una figura forte e ricoprisse un ruolo molto importante all’interno della famiglia (come ad esempio scegliere la compagna del figlio maschio, oppure decidere cosa dovesse indossare il marito) non era emancipata, al contrario della donna Araba che viveva in città e che si stava piano piano emancipando.
Quando la donna Araba emigrò dalla Campagna alla città, inizialmente si sentì un po’ confusa, quasi scioccata. Seppur da un lato sentiva la volontà di emancipazione, dall’altro vivere in un contesto famigliare dove ricopriva sempre il ruolo della donna della campagna le creava dei conflitti: da una parte la curiosità del nuovo e dall’altra la nostalgia per come si viveva in campagna.
Ed è proprio in questo contesto che nasce lo stile Baladi, ovvero questo modo di danzare le musiche tradizionali in maniera nostalgica.
Una delle cose che caratterizzano lo stile Baladi (oltre il modo viscerale, nostalgico e a tratti malinconico) è il modo di approcciarsi a questa danza in maniera così profonda che prende il nome di “RUH” e che significa “Anima”.
Possiamo quindi definire il Baladi come una ricerca dell’Anima della Danza.
Il Baladi si pone come un momento di evoluzione tra il passato che vuole andare verso il futuro, sia dal punto di vista musicale, danzario, che della figura della donna.
ABBIGLIAMENTO NEL BALADI
La donna nel Baladi utilizza come abbigliamento una Galabeya tradizionale casalinga, che nell’ultima parte del ‘900 e nella prima parte del XXI secolo ha subito, come per la musica e per la Danza, una trasformazione ed evoluzione stilistica.
La Galabeya tradizionale è una tunica, tipo un sacco di forma tubolare, di colore bianco e di un cotone grezzo, oppure anche a righe, con le maniche a tre quarti o al gomito, un pò svoltate; la parte superiore somiglia ad un camicione con i bottoni e la parte posteriore presenta due spacchi laterali.
Prima il Baladi veniva danzato durante le feste casalinghe e quando comincia ad essere portato in scena sui palcoscenici, la Galabeya subisce delle modifiche.
La prima modifica è nei tessuti che diventano sempre più leggeri fino ad arrivare a tessuti stretch, sempre più luminosi e disegnati. I tessuti naturali vengono sempre più sostituiti con tessuti durex e talvolta adornati di pallettes.
Oltre ai tessuti cambiano anche le forme.
Andando più avanti troviamo delle Galabeye con la manica a volant o con le maniche corte un poco bombate; addirittura molte galabeye hanno lo scollo davvero tanto scollato nel quale si vede il reggiseno che può essere in tinta o in contrasto con la galabeya e hanno una linea molto elegante.
Un’altra importante caratteristica della Galabeya nello stile Baladi è la cintura in vita che generalmente è fatta della stessa stoffa (a volte con le medagliette) e anche la fascia o il fazzoletto indossati sulla testa.
Possono essere indossate anche le scarpe.
Il Baladi, che inizialmente nasce come momento intimo della donna emancipata che guarda al passato con una nota nostalgica, oggi giorno viene rappresentato in contesti da spettacolo e su palcoscenici dove la ballerina offre molti virtuosismi.
Per questo motivo, attualmente possiamo trovare ballerine che danzano il Baladi anche con costumi a due pezzi e questo generalmente possiamo trovarlo quando si danzano dei pezzi moderni di Baladi perchè essendo più ricchi musicalmente di virtuosismi, danzandoli all’interno di una galabeya, i movimenti rimarrebbero nascosti e la danzatrice non riuscirebbe a rappresentarli al meglio.
Non sarebbe appropriato indossare un costume a due pezzi mentre si danza un brano Baladi tradizionale.
PARTE STRUMENTALE DEL BALADI E I COMPOSITORI
All’interno dei brani Baladi, troviamo degli strumenti tradizionali come la darbuka, il daf, il mismar, il flauto Nei, il Canun, l’Oud (che è il Ventre dell’Egitto e ha il sapore del Baladi e della tradizione, ricco di assonanze fra l’Oud e la donna).
Verso gli anni ’30/’40 si sono affiancati agli strumenti occidentali tra cui l’Accordeon, (fisarmonica) che è diventato quasi il protagonista della scena Baladi (soprattutto di un certo tipo di Baladi), il clarinetto, il sax, la tastiera (che entrò nelle musiche mediorientali già).
Da questo incontro nasce una produzione musicale particolare.
La caratteristica tipica musicale e danzaria del Baladi musicale è l’improvvisazione.
Nei piccoli gruppi casarecci che suonavano alle feste casalinghe o alle cerimonie o in piccoli locali, quando suonavano il baladi, suonavano su una routine musicale e seguivano uno schema musicale (una struttura del Baladi), sulla quale poi improvvisavano.
La danzatrice seguiva questo andamento della struttura baladi, ma poi improvvisava anch’essa, mettendo le basi del dialogo tra danzatrice, musicisti e la musica.
Verso gli anni ‘40/’50/’60 la cultura musicale fu soprattutto indirizzata verso i grandi classici, quindi la produzione musicale di Baladi rimase un pò più ai margini e svolta in contesti più familiari e nelle piccole etichette discografiche.
Solo intorno agli anni ‘90 alcuni compositori e musicisti cominciarono ad elaborare ed incidere musiche Baladi; ad esempio compositori come Hossam Ramzi, Mario Kirlis fecero un grandissimo lavoro di ripresa delle strutture musicali Baladi, ma riviste in chiave moderna ed in concomitanza all’evoluzione musicale e del popolo, inserendo anche altre sonorità, come ad esempio quelle elettroniche, ampliando così la musica e modificandone molti aspetti.
CATEGORIE MUSICALI DEL BALADI: CANTATO E STRUMENTALE
Nella tradizione del Baladi ci sono comunque dei brani dal sapore un pò più Egiziano, Il Baladi, a livello musicale, si può danzare su due categorie di musiche che sono:
- le musiche cantate (più tradizionale, cantate con dei coretti)
- le musiche strumentali (chiamate ashra baladi, baladi tec, baladi progression)
Il Baladi, soprattutto quello strumentale, non porta in scena solo la donna della campagna che emigra in città, ma racconta anche l’evoluzione della donna, che rispecchia il suo modo di vivere in quel momento nella società in cui è collocata, e dunque è naturale che il Baladi subisca un’evoluzione sia dal punto di vista musicale che danzario e questa evoluzione man mano continua a progredire nel tempo, lasciando però sempre l’atmosfera nostalgica dello stile Baladi.
La donna contemporanea è diversa da quella di un tempo; è più sfrontata e deve quasi dimostrare all’uomo di poter competere con lui, anche lavorativamente ed ha bisogno di mettere in scena una propria forza.
Una dimostrazione pratica è che le donne anticamente ballavano con una fascia in testa e non usavano i capelli, (anche perchè danzando alle feste non potevano assolutamente avere i capelli scoperti) mentre adesso i capelli vengono utilizzati molto, quasi come una sorta di imposizione.
Un tempo il Baladi veniva ballato alle feste di paese o comunque in contesti molto più casalinghi, mentre oggi viene danzato sul palcoscenico e quindi c’è bisogno di coprire la scena perché danzarlo sul posto come si faceva un tempo, non avrebbe un impatto così scenico (chiaramente ad eccezione che non sia stia facendo un omaggio alla tradizione).
BALADI TRADIZIONALE E BALADI MODERNO (new Baladi)
Esistono il “Baladi Tradizionale” e il “Baladi Moderno” (o “New Baladi”), anche se gli Egiziani non lo riconoscono integralmente come Baladi che lo chiamano “Oriental with Baladi touch” Orientale con un tocco di Baladi.
La ballerina che danza un Baladi vive un’esperienza meravigliosa e per riuscire ad interpretare e ad assaporare a fondo ogni nota del brano scelto, non andrebbero eseguiti dei movimenti troppo esasperati, ma rimanere su movimenti più semplici.
All’interno dello stesso brano Baladi, le donne possono esprimere le loro emozioni in maniera diversa.
All’inizio nel Taxim facciamo un’introspezione e piano piano tiriamo fuori tutto quello che c’è dentro e il Baladi strumentale è come se fosse un percorso di guarigione perchè ti impone di andare a vedere tutto quello che c’è dentro e tirare fuori man mano tutte le emozioni che vivi e pian piano tirarle fuori, fino alla fine del brano quando c’è un’esplosione.
Il Baladi è veramente un’esperienza incredibile, soprattutto quando lo si danza con la musica dal vivo o su un brano che non si conosce, perchè tranne la prima parte che è il Taxim che ha una struttura ben precisa, nella seconda parte quando comincia ad entrare o l’Oud, o la fisarmonica, o il sax o il clarinetto o la tastiera e la ballerina non sa come il musicista farà evolvere il brano, ma ascolta e crea una connessione con la musica che fa davvero ricercare profondamente dentro di sé le emozioni.
STRUTTURA MUSICALE DEL BALADI
Il Baladi strumentale (non quello popolare cantato) chiamato “Awady”, “Tet”, “Ashra Baldi” o “Baladi Accordeon”, generalmente è strutturato con delle sequenze musicali che di solito si ripetono all’interno dello stesso brano, anche se poi all’interno di queste sequenze possiamo trovare delle variazioni.
I momenti in cui si suddivide una routine Baladi Accordeon (strumentale) sono:
- “TAXIM” o Taqsim o Taksim (singolare) o Takasim (plurale) che è la prima parte del brano.
E’ l’improvvisazione di uno strumento melodico in cui non troviamo la percussione. Durante il Taxim la ballerina entra in scena improvvisando e rappresenta con il suo corpo quello che il musicista racconta con lo strumento.
Anche se il Taxim è un momento di assolo di uno strumento melodico che introduce sia la danzatrice che il brano, potrebbe non esserci solo un unico strumento a suonare, ma potremmo trovare altri strumenti che lo accompagnano come sottofondo, anche se il protagonista è sempre solo uno strumento. - DOMANDA e RISPOSTA: Dopo il Taxim di solito c’è sempre un botta e risposta. Questa domanda e risposta, solitamente, avviene tra le percussioni ma possiamo trovarla percussione e strumenti melodici.
- BALADI LENTO (PURO): In questa parte del brano, la ballerina si gode davvero la sua danza.
Il Baladi è davvero ricco di momenti musicali differenti in cui la ballerina può davvero sbizzarrirsi con tantissimi movimenti.
- RITMO VELOCE: Ci sono diversi ritmi che possiamo trovare in questa parte del brano e sono tutti generalmente ritmi in 4/4.
- FINALE: Di solito nel finale di una routine Baladi, il crescendo arriva in un punto tale dove ritmo e melodia si combinano incredibilmente creando un incastro perfetto.
All’interno del Baladi, a parte nel Taxim e nel Finale che sono due momenti fissi e che non si ripetono, tutti gli altri momenti (Domanda e Risposta, Baladi Lento e Ritmo Veloce) si possono alternare e ripetere.
Il Baladi è una poesia e l’esperienza meravigliosa sia musicale che danzaria, la si vive anche da spettatori.