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Danza e creatività nella natura umana


Danza e creatività nella natura umana
IL BLOG DELLA DANZA DI PHOENIX STUDIO DANCE

La creatività è parte intrinseca degli esseri umani, è ciò che li rende tali come artisti, la creatività è inoltre la parte umana che se evoluta, riesce a conferire estreme soddisfazioni e a gratificare la nostra persona anche all’interno dell’ambito sociale. 

La creatività è inoltre la parte umana più libera e che rende liberi.

Il ballo popolare per socializzare o la danza accademica professionale, sono entrambi aspetti creativi della mente generati a partire dalle loro antiche forme embrionali, forme basate su necessità primitive mosse proprio dalla natura umana.

E’ arte ma ancor prima gioco, una situazione ludica che trasmuta in piacere e che nel farlo, permette a spirito e corpo di unirsi in ambito artistico lavorativo, ma soprattutto, di sentire differenti aspetti emotivi e fisici della propria persona, simultaneamente.

Tutto questo accade sia quando stiamo ballando da soli (vedi i corsi di danza per adulti), sia in coppia, ma anche in un gruppo, vale a dire l’ascolto di noi stessi attraverso il movimento che generiamo, grazie al lavoro sul ritmo musicale, ma anche all’ascolto dell’altra persona che sta al nostro fianco, che ci segue o ci accompagna, nella danza.

Il ballo di coppia verte proprio sul “sentire” il partner di ballo, questo avviene quando si procede assieme nella scena e sono presenti una reazione ed una relazione ritmiche tra i due partecipanti, sia tra i loro corpi fisici che tra i canali delle correnti emozionali che si andranno a generare, in un crescendo di sensazioni e sentimenti senza eguali.

Quasi sempre per ottenere buoni risultati del ballo per quanto concerne l’aspetto visivo, le coreografie più famose raffigurano spesso molti elementi in scena, o almeno un paio.

Molte volte appare infatti importante la presenza di due o più danzatori che partecipano ad un atto, per far sì che il medesimo acquisti un senso coreografico e di conseguenza anche logico, legato alla narrazione.

Ma anche quando il danzatore appare come solista, sono sempre presenti elementi che restituiscono una risposta ad esso, che fungono come da interlocutore dell’artista sul palco, li possiamo ritrovare nel pubblico di un teatro, fosse esso solamente rappresentato da una singola persona, o da un’immagine del ballerino riflessa in uno specchio durante le prove o nella sua stessa mente.

Questo sta a significare che il secondo ballerino (o partecipante), esiste sempre come proiezione dell’artista stesso, vi è sempre una figura secondaria di supporto e di osservazione dei movimenti prodotti dall’esecutore, anche quando esso è completamente solo nella stanza, può percepire la presenza di un osservatore.

Una volta appresa questa tecnica di “osservazione in seconda persona”, noteremo come le nostre abilità coreografiche e di ballo aumenteranno, riscuotendo una visione d’insieme amplificata, un orientamento ottimizzato all’interno dei movimenti coreografici, riuscendo così ad entrare infine in quella particolare zona creativa della quale ogni grande artista deve essere provvisto.

Lo specchio visivo dell’anima

Immaginando dunque di osservare il nostro corpo e la scena che stiamo ballando, da una prospettiva non solo soggettiva proveniente da noi stessi, ma anche oggettiva ed esterna, ecco che anche quando siamo completamente isolati, non ci sentiamo affatto soli.

Questo ambiente impalpabile nel quale il ballerino si ritrova sempre durante la danza, è paragonabile al riflesso della prima reazione che avviene al momento della nascita, tra un figlio e ed una madre, per mezzo del primo sguardo.

Questo istante rappresenta uno specchio visivo dell’anima, nel quale l’essere umano si tuffa quando entra in contatto per le prime volte (e forse anche per tutto il resto della sua vita) con lo sguardo della madre.

Rappresenta lo stesso specchio visivo che gli conferisce forza, una carica energetica determinata dall’amore della madre che gli dona legittimità alla vita, lo fa sentire amato, gestito, protetto, desiderato e vivo.

Questo oltre ad infondere sicurezza nel bambino, determina le basi solide per costruire la propria identità in maniera corretta, iniziando a sviluppare da qui, un carattere migliore e di conseguenza una migliore personalità.

Un piccolo essere umano abituato ad essere benvoluto in maniera equilibrata, gestito da un amore incondizionato, naturale e sano, l’indomani sarà sicuramente un adolescente con meno incertezze, più concreto nel prendere decisioni ed ovviamente, qualora sia stato anche ben educato e strutturato, potrà divenire un utile membro nella sua società che nel tempo, lo ospiterà gradualmente durante il suo cammino evolutivo.

Anche la danza per bambini può contribuire tantissimo nella formazione caratteriale dell’individuo in sviluppo.

Stessa cosa vale nella danza o nell’arte generale, l’evoluzione del professionista deriva da un equilibrio di vari fattori determinanti e preponderanti, che partono assieme a lui dal suo imprinting artistico iniziale.

Questi fattori lo porteranno ad essere nel tempo amato dal proprio pubblico o da coloro che entreranno in contatto per la prima volta con la sua arte e con la sua figura.


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