La Rumba Yambù
La Rumba Yambù è il ritmo di rumba più antico dei balli popolari del ciclo della Rumba, presente nell’eterno ed immenso contenitore dei balli del folklore di Cuba.
Indice dei Contenuti
ToggleE’ un ritmo pausato in cui è fondamentale curare la cadenza, che è differente per tutte e tre gli stili ritmici di rumba esistenti (Yambù, Guaguancò e Columbia), che possiedono anche stili di ballo differenti.
la RUMBA MIMETICA chiamata anche Rumba “A tiempo de Espana”, consiste in una vera e propria pantomima nella quale il ballerino mima per filo e per segno quello che il cantante racconta.
La rumba a tiempo de Espana inoltre si può dire che sia anche un Yambù, in particolare sotto l’aspetto ritmico, anche se non è proprio così, o meglio, lo è ritmicamente perché lo Yambù “presta” il suo ritmo musicale alla rumba mimetica, ma ciò che viene raccontato è differente da un testo tipico della Rumba tipicamente Yambù.
Possiamo avere un esempio di rumba mimetica tramite il famoso brano rumbero “Mamaguela” , il brano è svolto e viene ballato totalmente su una musica che è a tutti gli effetti un Yambù ma presenta le caratteristiche tali per essere invece una rumba mimetica proprio per il tipo di storia che viene descritta dal cantante e dal coro, per poi essere conseguentemente e letteralmente mimata dal ballerino, che imita per filo e per segno la storia cantata.
Si può affermare che il ritmo del Yambù perciò crea danzariamente anche la Rumba Mimetica.
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Parte Musicale e Ritmica della Rumba Yambù
Lo Yambù così come il resto degli stili di Rumba, veniva in passato suonato al ritmo dei Cajònes (una fusione tra i tamburi oggi utilizzati maggiormente: Tumbadora, Tambor Tres-Dos e il Quinto, le 3 principali percussioni di origine afro-cubana).
- Oltre ai 3 Cajònes (o alle relative percussioni menzionate), nella rumba sono presenti la classica Clave cubana, il Katà e il Guiro (conosciuto anche come Chekere).
- Solitamente il cantante suona anche la clave (che nel Yambù è quella 3/2 conosciuta in Europa come “Clave Bianca”).
Nella rumba in generale ci sono diversi ritmi di tamburo Katà (altro essenziale strumento di percussione afro-cubano): questa percussione possiede un ritmo nella rumba definito come “Parabola del taka taka katacca taca“: il “TA” marca il tempo in battere, mentre il “KA” marca il tempo in levare.
- la clave “bianca” possiede 5 battiti (colpi) in 4 tempi (o 8 se contiamo come i danzatori), solo il primo e l’ultimo battito (silenzioso) sono a tempo, gli altri della clave bianca si incastrano nella quartina.
Il 3° battito della clave bianca coincide con il “cun” del cajòn; Il ritmo della rumba è in realtà un conteggio terzinato come quello della Salsa cubana o Timba, o come quello di quasi tutti gli stili presenti all’interno del folkore cubano: Son, Chachacha, ecc.
- Lo Yambù inoltre rappresenta la base ritmica del Son tradizionale.
Parte Danzata della Rumba Yambù
Peki Perez è un gran esponente del Yambù, descrive il Yambù con pasos marcados acentuados.
La parte dell’influenza e dell’assorbimento della cultura Iberica è quella che ha donato alla musica cubana la parte poetica dei contenuti, dei temi scelti e della melodia cantata, mentre i ritmi musicali sono stati forgiati a Cuba ma con elementi totalmente Africani.
Lo Yambù è il meno ballato e prodotto a Cuba a causa dei suoi contenuti tranquilli e della relativa musicalità molto blanda e più poetica.
Possiede il ritmo più lento e scandito, per questo da molti vengono preferiti i ritmi più accelerati dl Guaguancò e della Columbia, poiché più ballabili dal punto di vista cadenzato e generalmente considerati da molti, più divertenti e “da effetto”.
La donna è figura centrale nello Yambù, il quale è a tutti gli effetti un ballo di coppia, ma che alla fine dei conti non si balla proprio in coppia, questo perché il cavaliere passa il brano corteggiando sempre la dama, ma senza mai essere aggressivo.
Spesso nello Yambù l’uomo imita i passi cadenzati di un signore anziano, è un corteggiamento amoroso a tutti gli effetti, paragonabile al corteggiamento di un gallo con una gallina, utilizzando inoltre cerchi o posture al fianco (come nella salsa cubana, contrariamente a quelle di linea presenti nella salsa portoricana).
Bisogna dominare anche in questo stile il il ritmo relativamente incastrato nel tempo.
La posizione delle gambe è rilassata verso la mezza punta del piede (una postura trattenuta e sostenuta), con una continuità di movimento degli arti tra trattenuti e liberi (es: quando le braccia vanno in avanti il movimento delle braccia è trattenuto, mentre quando solo l’uomo alza le braccia, esse hanno un movimento libero).
Comportamento posturale e geometria della Rumba Yambù per l’uomo e la donna
Esiste un movimento molleggiato costante e perpetuo nel Yambù
Come per tutte le danze possiamo riscontrare e cominciare a studiare vari passi basici affrontati nel Yambù, sono passi base per giungere inizialmente quando si apprendono ad una sequenza, ma non frasi danzate (quindi a composizioni coreografiche), perciò esclusivamente semplici combinazioni di sequenze di passi.
DURANTE QUESTI PASSI LA DONNA NON PRESENTERÀ’ MAI LE BRACCIA ALTE COME L’UOMO, ED AL CONTRARIO DELL’UOMO CHE NON MUOVE IL BACINO, QUELLO DELLA DONNA PUÒ’ INVECE ESSERE MARCATO ED ACCENTUATO (come nelle danze afro-cubane più contemporanee).
La donna invece ha le braccia rilassate, con il gomito sostenuto e che non marca come l’uomo; le braccia non sono attaccate al busto e con le mani impugna la gonna che può decidere di fare vedere o di portare all’altezza del fianco.
Per la parte delle braccia e del mezzo busto, l’uomo utilizza molto la tecnica della Danza Karabalì – contrapposizione e asimmetria dell’Abakuà, (l’uomo si pulisce e butta via la negatività).
Un movimento maschile importante è quello del gomito dell’uomo, che marca esternamente dal baricentro e porta la mano al pantalone della gamba che apre.
La donna invece ha le braccia rilassate, con il gomito sostenuto e che non marca come l’uomo; le braccia non sono attaccate al busto e con le mani impugna la gonna che può decidere di fare vedere o di portare all’altezza del fianco.