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Discografici stranieri a Cuba e nascita delle nuove etichette negli anni 90′


Discografici stranieri a Cuba e nascita delle nuove etichette negli anni 90′
IL BLOG DELLA DANZA DI PHOENIX STUDIO DANCE

Verso gli inizi degli anni 90’ l’industria discografica di Cuba presenta sotto alcuni aspetti, condizioni ancora molto modeste, dettate dalla Egrem, l’unica e sola casa discografica produttrice a livello statale.

La maggior parte delle opere prodotte, rappresentano musica tradizionale ballabile dell’isola, come ad esempio: la salsa e la timba cubane.

Essendo l’unica etichetta di produzione, può permettersi di non essere sufficiente (dal punto di vista lavorativo) a pieno regime.

Gli artisti non possono rivolgersi altrove e questo mette la Egrem in una condizione di vantaggio all’interno del business musicale cubano.

Tutto questo pur non essendo per nulla soddisfacente sotto svariati aspetti, come ad esempio: una bassa qualità tecnologica degli studi, pochissimi fondi di investimento ed altro ancora.

Ma cosa ancor più dannosa in assoluto, questa agenzia è del tutto legata alle produzioni cubane, indi per cui inesistente all’esterno dell’isola, con regole ben delimitate di esercizio nazionale esclusivo, pertanto isolata internazionalmente.

Parliamo di un’era ancora composta di vendita al dettaglio di musicassette e dischi in vinile, i quali vengono prodotti con mezzi di bassa qualità ed in pochissime quantità unitarie, stabilendo in via definitiva un piccolo e debole mercato esclusivamente interno, tenuto in piedi da prezzi davvero poco proficui per tutti, dagli artisti alla casa di produzione (sono i primordi della musica ballabile di ultima generazione e dei relativi balli latino americani).

Negli anni che susseguono, inizierà quindi a mutare l’aspetto delle condizioni interne dell’unica casa discografica, scindendosi finalmente in un mercato maggiore, più ampio, che include la nascita di nuove agenzie sul territorio cubano.

Anche seppur sempre in linea di massima controllate dal regime univoco nazionale, queste agenzie riescono nella maggior parte dei casi, a gestire le loro attività in maniera molto più autonoma ed indipendente.

L’importanza della Egrem, la principale casa discografica, rimarrà rispetto alle rimanenti maggiormente accentrata.

Questo in particolare perché la stessa lavorerà nel settore musicale concentrandosi su determinate attività quali: riproduzioni di compact discs, concessione delle licenze di materiali artistici di archivio (attività che porterà tantissimo flusso di denaro nelle casse statali), ed anche registrazioni commissionate da terze parti.

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Le nuove case discografiche straniere stabilitesi in territorio cubano

Le nuove case discografiche si limitano invece alla registrazione di brani dei nuovi artisti emergenti, queste case otterranno fortuna e gloria a seconda dei pezzi fortunati o meno che andranno a produrre.

Tra le varie e nuove etichette nascenti possiamo rammentare: la “Bis Music”(proveniente da una delle major di produzioni artistiche cubane: la Artex), la “Unicorno” (proprietà diretta di un artista entrato nel business delle registrazioni, tale: Silvio Rodriguez) e la “RTV commercial”.

Queste etichette iniziano a generare un mercato davvero interessante ed al contempo redditizio subito dopo il grande successo planetario, partito da Cuba, di Buena Vista Social Club, gruppo cubano fondato alla Havana nel 1996, composto da musicisti di spessore, molti dei quali, richiamati a rapporto dopo la fine della loro carriera artistica.

Era un gruppo che aiutò molto la musica cubana, non solo contemporanea ma anche tradizionale: son, danzon, musica Criola, Bolo, Tumbao e molto altro ancora, a farsi conoscere e ad essere apprezzata in tutto il Mondo.

Molte case discografiche anche estere del momento, devono il loro successo proprio alle opere di archivio custodite a Cuba, le quali venivano dalle  etichette straniere comprate a bassissimo costo e rivendute in territorio Occidentale a prezzi normali per quel mercato florido.


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