BABALU’ AYE – S.LAZZARO
San Lazzaro, nel Paio Monte si chiama Coballende o Patillaga.
Zoppo, lebbroso con mani e piedi fasciati, i cani gli leccano lo piaghe, si veste con un sacco di yuta e cammina con le stampelle, è il protettore degli infermi ed il signore della lebbra, del vaiolo e di tutte le malattie veneree e delle affezioni della pelle. Annuncia il suo arrivo con un sonaglio di legno; la sua presenza impone il silenzio, cammina per le strade del mondo portando i morti al cimitero.
Poiché ha sofferto tanto, cura e guarisce, compatisce ed allevia le pene.
E’ la rappresentazione della miseria umana, l’immagine accusatrice di chi si è arricchito ingiustamente. Il suo ricettacolo è un tegame di terracotta basso, simile o quello di Elegguà, ma più grande, coperto da un altro tegame più piccolo.
Ha dei fori, per dargli da mangiare, poichè non si può aprire. Il suo collare è di conterie bianche, variegate in blu o nero seconda del camino, intervallate da perline nere. Suo colore è anche il viola.
Giusto giudice con chi mantiene gli impegni, è vendicativo con chi non li mantiene; castiga, soprattutto le ingiustizie, con la sifilide, la lebbra, il vaiolo, la cancrena, l’embolia ed il soffocamento. Io si venera il mercoledì. La sua festa è il 17 dicembre, San Lazzaro.