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IL BLOG DELLA DANZA DI PHOENIX STUDIO DANCE

Tutto ciò che è riconducibile al nostro naturale percorso psichico, germoglia e cresce dal corpo e nel corpo.

Se come neo-mamma ti stai domandando se è possibile continuare a danzare anche da incinta, sei sulla pagina web giusta.

La danza è riportabile anche a quella danza inconsapevole della madre, che porta nel suo grembo il bambino ancora in fase di sviluppo, è la prima “danza” che viene da tutti sperimentata in fase embrionale, mentre la madre si alza, si siede, cammina, o fa i tipici esercizi pre parto, il bambino al suo interno percepisce questo movimento totale del corpo della madre mentre galleggia nel suo liquido amniotico.

Un ballo scandito da ritmi spesso miti e a volte aggressivi, ma pur sempre una sorta di struttura ritmica corredata di movimenti continui, che ci accompagna giorno dopo giorno.

Risulta un modo per preparare il bambino ancora nella pancia, a ciò che da lì a poco lo attenderà: il Mondo e la vita.

E’ inoltre una perpetua situazione che genera inevitabilmente un affidarsi a ciò che ci circonda.

Molto curioso è notare quale sia il nome utilizzato per indicare il periodo di gestazione: “la gravidanza”, una parola composta da altre due parole di profondo significato.

Gravi-danza: forma attiva di esperienza corporea, all’interno del ventre materno, in stretto contatto con il corpo della madre, per 10 mesi lunari, periodo nel quale madre e figlio soffrono all’unisono, cambiano forma fisica insieme, si muovono e cambiano posizione di continuo, che cos’è tutto questo se non una “magnifica danza naturale”?

Entrambi non desiderano altro che liberarsi dalla morsa del dolore che li accompagna, ma allo stesso tempo si sentono bene.

Il primo trimestre di gravidanza è la fase più delicata per praticare attività sportive

Durante il primo trimestre di gestazione, si ha una fase nella quale le neo mamme devono stare molto all’erta e attente nel compiere sforzi oltre misura, questo periodo iniziale è da considerarsi infatti tra i più delicati per praticare danza o altre attività sportive.


DI SEGUITO I MIGLIORI STILI DI DANZA DA PROSEGUIRE O ADOTTARE DURANTE IL PERIODO DI GESTAZIONE:


Per non incorrere in possibili problematiche sarebbe per le mamme opportuno stare più tranquille del solito, oppure, nel caso queste abbiano un tipo di vita sportiva già avviata e corpi allenati, approcciare alle discipline sportive o di ballo, in maniera meno energica rispetto all’usuale (pur mantenendole).

Naturalmente il tipo di danza che si andrà a svolgere durante il periodo di gravidanza dovrà essere una danza leggera (evitiamo quindi la breakdance o la capoeira), che deve essere costituita da movimenti e sforzi poco aggressivi.

Anzitutto bisogna approcciare al ballo con molta cautela, specie se non si è molto affini alla disciplina in questione o se si ha un corpo poco, o per nulla allenato.

Se invece siete danzatrici da anni, potete proseguire tranquillamente la vostra disciplina o il vostro lavoro di allenamento, alcuni esercizi presenti nella danza classica o nel Pilates, possono essere un toccasana se sfruttati al momento del parto.

Naturalmente bisogna ascoltare sempre ciò che il medico ginecologo consiglia, anche se in molti casi, tantissime attività ginniche risultano infine essere pratiche di gran beneficio per il futuro momento del parto.

Se per cautela, non si dovesse scegliere di continuare l’allenamento sportivo o di danza, il consiglio è comunque quello di utilizzare altre forme di movimento attive e costanti, durante la gravidanza, come l’utilizzo della bicicletta, il semplice camminare per qualche periodo di tempo maggiore rispetto al solito, cercare comunque di muoversi e rimanere il meno sedentarie possibili.

Vita psichica nel ballo: la gravi-danza

Molti studiosi hanno affermato nel tempo, che durante i mesi di gestazione (la gravi-danza), tante persone hanno subito vere e proprie esperienze di vita profonde e psicologiche, alcuni ricordandole, grazie allo straordinario potere e afflusso energetico che la gravidanza ha avuto su di loro.

Alcuni di questi studi inoltre, affermano quanto sia per la madre importante continuare a mantenersi in forma con allenamenti idonei al periodo specificamente stressante che sta vivendo.

La danza è risultata in molte occasioni un ottimo rimedio coadiuvante per sopperire alle problematiche post e pre parto, tanto da essere riuscita attraverso allenamenti precisi a far soffrire meno e fatto passare in maniera molto più leggera la gravidanza, a mamme già danzatrici piuttosto che a mamme risultate sedentarie. 

Anche l’approccio fisico del post parto è molto rilevante, portare in grembo o comunque in contatto fisico costante il proprio neonato, senza staccarlo subito dalla madre e, ponendolo come fanno in molti subito in un passeggino, potrebbe dare risultati straordinari.

In molti Paesi del terzo Mondo questo avviene ancora, molte madri caricano sulla propria schiena i bambini piccoli, portandoli con loro, anche a lavorare o comunque in giro; questo fa sì che il piccolo partecipi attivamente alla vita della comunità, rendendolo non solo fisicamente partecipe ma presente, anche a livello fisiologico e psicologico.

Questo scaturirà nell’infanzia una fiducia nel Mondo circostante, traducendosi infine come sicurezza e presenza dell’individuo.

Nel periodo di gestazione è quindi molto indicato preparare il corpo della madre con esercizi mirati, ma è anche possibile continuare a danzare.

Etimologia della Parola “Gravidanza” e il Concetto di Gravità e Danza

La parola “gravidanza” è un termine che deriva dal latino “graviditas”, che a sua volta si origina dal verbo “gravidare”, il quale significa “essere gravido, carico, pesante”.

Il verbo “gravidare” proviene dal sostantivo latino “gravis”, che significa “pesante” o “grave”, concetto che rimanda a qualcosa di consistente, pieno di peso, o che esercita una certa pressione.

La parola “gravidanza” in latino era utilizzata per indicare lo stato di una donna che portava in grembo un bambino, ovvero un corpo carico, pesante, in attesa di un nuovo inizio.

L’etimologia di “gravidanza” evoca quindi un concetto di peso, pienezza, e attesa, elementi che richiamano a una condizione fisica e psicologica particolare, caratterizzata dalla presenza di qualcosa che cresce, si sviluppa e che inevitabilmente modifica l’equilibrio dell’organismo.

Questo concetto di peso e carico diventa interessante quando lo associamo al concetto di gravità, un principio fisico che gioca un ruolo fondamentale nell’interazione tra corpi e spazi.

1. Gravità: Il Concetto Fisico

Il termine “gravità” proviene dal latino “gravitas”, che significa “pesantezza”, ed è collegato al concetto di “peso”. La gravità è una forza fondamentale della natura, che attrae gli oggetti verso il centro della Terra (o di un altro corpo celeste). La sua forza dipende dalla massa dell’oggetto e dalla distanza tra i corpi. Newton, nella sua celebre legge della gravitazione universale, ha definito questa forza come inversamente proporzionale al quadrato della distanza tra due corpi e direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse. La gravità, quindi, è quella forza che agisce incessantemente sugli oggetti, permettendo la nostra stessa esistenza sulla Terra, ma che allo stesso tempo ci limita nei movimenti e nelle possibilità di “libertà” fisica.

Nel ballo, la gravità è un elemento centrale. Ogni movimento corporeo, ogni passo di danza, è influenzato dalla forza di gravità, che agisce come una costante invisibile e potente. Quando danziamo, siamo costantemente in relazione con la gravità: in alcuni stili di danza essa viene “sfidata” (come nel balletto, dove i danzatori cercano di sembrare leggeri e sospesi nell’aria), mentre in altri viene accentuata (come nella danza contemporanea, dove si esplora la pesantezza del corpo che si ancorano al suolo).

2. La Danza come Esperienza di Gravità

Nel contesto della danza, la gravità diventa un elemento che il danzatore deve non solo subire, ma anche interpretare e manipolare. La relazione tra corpo e gravità è essenziale per ogni tipo di danza. Quando il corpo si solleva da terra, quando esegue un salto o una pirouette, sta interagendo con la forza di gravità, cercando di superarla o almeno di controllarla. D’altro canto, quando il danzatore si appoggia al pavimento, si piega o si accascia, la gravità gioca un ruolo di “pesa”, facendo sentire il corpo “pesante” e radicato. Questo gioco tra elevazione e radicamento crea un linguaggio corporeo che è simultaneamente fisico e psicologico.

La gravi-danza, un concetto che potremmo definire come una “danza della gravità”, nasce proprio da questa interazione. Non si tratta solo di muoversi con grazia, ma di saper giocare con la forza di gravità, di comprenderne il peso, la resistenza e la capacità di sollevare o spingere il corpo. La danza diventa così una manifestazione psico-corporea che esplora i limiti imposti dalla gravità, ma che, al contempo, gioca con l’idea di superare questi limiti.

3. Gravidanza e Danza: Un Parallelo Concettuale

Interessante è anche il parallelo tra “gravidanza” e “danza”, due concetti che sembrano essere lontani ma che in realtà condividono alcuni tratti comuni, specialmente in relazione al peso e alla forza. La gravidanza, come stato fisico, implica il portare un carico, un “peso” che cresce nel tempo. Il corpo della donna in gravidanza è, in senso fisico, “sotto l’effetto della gravità” in maniera intensificata: il peso del bambino, con il passare dei mesi, cambia l’equilibrio del corpo, modificando la postura e influenzando ogni movimento.

In un certo senso, la danza può essere vista come un atto in cui il corpo si mette in relazione con il peso e la gravità, esplorando i limiti e le possibilità di movimento. Così come nella gravidanza il corpo cambia e si adatta a un nuovo peso, nella danza il corpo si adatta e si modella alla forza di gravità, cercando di mantenere l’equilibrio, la fluidità e la leggerezza nonostante il carico.

4. La Gravi-Danza come Metafora Psicologica

La “gravi-danza”, oltre a essere una pratica fisica, può anche essere vista come una metafora psicologica. La gravità in questo contesto diventa simbolo di tutte le forze che gravano sulla psiche umana. La vita quotidiana, con le sue difficoltà, le sue sfide e i suoi pesi emotivi, può essere paragonata a una “gravidanza psichica”, in cui l’individuo deve fare i conti con un carico interiore che cambia nel tempo. La danza, in questa luce, diventa uno strumento di liberazione e di elaborazione, un modo per alleggerire il peso psichico e permettere al corpo di esprimere emozioni, conflitti e desideri in modi che le parole non riescono a catturare.

Molte forme di danza contemporanea si concentrano proprio sulla tensione tra leggerezza e pesantezza, tra il desiderio di volare e l’impossibilità di abbandonarsi completamente al suolo. La “gravi-danza” si presenta così come una sorta di campo di battaglia tra il corpo e la mente, un luogo in cui la psiche affronta i suoi pesi attraverso il movimento, cercando di superare o di accettare la propria condizione.

5. L’Interazione Tra Corpo e Spazio: La Gravità e la Danza come Elementi di Unione

La danza è anche un atto che non si svolge solo a livello corporeo, ma coinvolge anche lo spazio circostante. La gravità, infatti, non è solo una forza che agisce sul corpo, ma è anche una forza che si manifesta nello spazio. Ogni movimento del danzatore è influenzato dal modo in cui si relaziona a quello spazio, e come questo spazio è influenzato dalla forza di gravità. La danza è un dialogo tra il corpo e lo spazio, un incontro tra il peso del corpo e la leggerezza dello spazio che lo circonda.

Quando danziamo, il nostro corpo, con ogni passo e movimento, interagisce con lo spazio e con la gravità, creando un linguaggio che trascende la mera fisicità. La danza diventa una forma di comunicazione universale, in cui il corpo e lo spazio si uniscono sotto il segno della gravità. In questo dialogo, la gravità non è solo un ostacolo o una limitazione, ma una forza creativa, una spinta che permette alla danza di prendere forma, evolversi e crescere.

La parola “gravidanza”, con il suo significato di “peso” e “carico”, ci offre una chiave interessante per esplorare il concetto di gravità nella danza.

La danza, infatti, non è solo un atto fisico, ma un’espressione psicocorporea che dialoga con le forze della gravità, sia fisiche che simboliche.

La gravi-danza diventa così una pratica che esplora i limiti imposti dalla gravità, ma anche un modo di affrontare e trasformare la propria psiche attraverso il movimento.

Il corpo, in questo dialogo, diventa il mezzo attraverso cui l’individuo esplora e si confronta con le proprie tensioni, liberandosi dalle forze che lo opprimono, sia fisicamente che psicologicamente.


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